Intervista a Lars Von Trier

DUELLANTI

1) La Bess di Le onde del destino, la Grace di Dogville, la moglie di Antichrist e, ora, la Justine di Melancholia. I suoi personaggi femminili sembrano sempre in grado di percepire qualcosa di tragico e di incomprensibile per l’uomo, come se i due sessi fossero su due piani assolutamente distanti e incomunicabili. Secondo lei, possono esistere punti di contatto o si tratta di una lontananza che non è destinata a essere colmata?

2) Il tema della depressione è certamente una delle chiavi di lettura principali di Melancholia. Per quale motivo ha deciso di affrontarlo? E’ possibile interpretarlo come uno dei suoi lavori più intimi e personali?

3) Ogni suo film si caratterizza per la ricerca di una nuova forma cinematografica. Crede che le potenzialità visive della macchina da presa siano davvero illimitate?

4) Quali sono i punti di contatto tra Antichrist e Melancholia? Si tratta di tematiche che verranno riprese anche nel suo prossimo lavoro?

5) Lei è stato uno dei fondatori del Dogma. Si sente ancora legato a quel modo di fare cinema?

CIAK

1) In che modo Melancholia si lega al precedente Antichrist? Si tratta del secondo capitolo di una trilogia?

2) Perchè ha deciso di dividere Melancholia in due parti nettamente distinte tra loro e come mai ha voluto intitolarle con i nomi dei due personaggi femminili principali?

3) Melancholia può essere considerato come uno dei suoi lavori più intimi e personali?

4) Impressionanti, da un punto di vista visivo, i tableau vivant dei primi 15 minuti. Quali sono le fonti visive alle quali si è ispirato?

5) Le regole del Dogma fanno parte del passato o ha intenzione di recuperare prima o poi quel modo di fare cinema?

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